Project Management

La Teoria di Herzberg 

Teoria di Herzberg

Frederick Herzberg, uno psicologo  contemporaneo di Abraham Maslow,  nel 1959, definì i fattori che generano soddisfazione nei lavoratori, raggruppandoli scientificamente per:

  1. Fattori igienici (hygiene factors) che comprendono:
    • politica aziendale,
    • supervisione,
    • relazioni interpersonali,
    • ambiente di lavoro,
    • salario.
  2. Fattori motivanti (motivators) che comprendono:
    • raggiungimento di obiettivi
    • riconoscimenti,
    • il lavoro stesso,
    • responsabilità,
    • avanzamenti di carriera.

Herzberg ha teorizzato che l’assenza di fattori igienici crea malcontento o insoddisfazione, ma la loro presenza non necessariamente crea soddisfazione, la quale, comunque, sarebbe  di breve termine.

I fattori motivanti  creano soddisfazione di lunga durata, determinando una maggiore disponibilità verso il lavoro con migliori prestazioni.

In sostanza i fattori motivanti hanno a che fare con il contenuto del lavoro di una persona, mentre i fattori igienici attengono al contesto in cui si opera. La persona soddisfatta si rapporta a ciò che fa; la persona insoddisfatta si rapporta alla situazione in cui agisce.

Studi più recenti hanno cercato di confutare questa teoria.

Tramite un survey del 1990,  Bellot e Tutor  hanno dimostrato che, almeno per gli insegnanti, entrambi gruppi di fattori hanno la stessa influenza  ed in particolare il comportamento è maggiormente influenzato dal salario.

Con buona pace di Herzberg, forse la tesi di Bellot e Tutor interessa tutti i lavoratori. Il dibattito diventa ancora più interessante se consideriamo che ultimamente il lavoro è diventato flessibile, per non dire che per qualcuno è diventato saltuario.

Pertanto essendo lo scenario attuale  molto diverso da quello degli anni ’50 di Herzberg, l’unica possibilità che rimane per trarre soddisfazione dal lavoro è dimostrare la propria professionalità, prima con i titoli  e poi con i fatti.

Il salario è solo una conseguenza della professionalità. A questo punto l’unica risposta valida è un buon titolo di studio e una valida  certificazione della propria professionalità (ad esempio la certificazione PMP (Project Management Professional).

Corsi che riprendono questi concetti:

PMI PMP-Prep (certificazione PMP)

PMI CAMP-Prep (certificazione CAPM)

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