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Newsletter di Maggio 2024
Editoriale: La sfida AI Generativa
Troppa gente parla di “Intelligenza Artificiale” insinuando ogni tipo di perplessità, ma in definitiva, promuovendone l’adozione come una evoluzione inevitabile.
Tutte le innovazioni hanno sempre prodotto alcuni scettici o addirittura oppositori, ma poi il bilancio è stato quasi sempre positivo. Dipende dalla chiave di lettura che si adopera.
Il Presidente Roosevelt giustificava l’utilizzo della bomba atomica con il salvataggio di un milione di soldati americani se il Giappone non fosse stata fermato.
Dei filosofi attuali, per criticare l’Intelligenza Artificiale, ricorrono al pensiero di Platone, filosofo scettico sull’utilità della scrittura, pur avendola praticato per primo.
Platone, ne “Il Mito di Theuth” afferma: «La scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nell’anima di chi la imparerà perché, fidandosi della scrittura, egli si abituerà a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesimo. Dunque, non è stato trovato il farmaco della memoria, ma il richiamo della memoria, procurando ai propri discepoli solo l’apparenza: infatti con la scrittura i discepoli crederanno di essere conoscitori di molte cose, mentre in realtà diventeranno solo conoscitori di opinioni, invece che sapienti.»
L’acceso dibattito sull’Intelligenza Artificiale sta spostando l’attenzione sugli effetti dell’Intelligenza Artificiale, trascurando ciò che essa è effettivamente.
La Comunità Europea, pur non essendo produttrice di strumenti di AI, prerogativa esclusiva di USA e Cina, si è affrettata a definire un fantomatico regolamento “AI-ACT” di 458 pagine, senza neanche un indice, difficile da consultare anche se strutturato in paragrafi numerati che indicano cosa si “dovrebbe fare“.
Più che un regolamento sembra un auspicio criptico. Provare per credere!
Esempio: “art.7) Al fine di garantire un livello costante ed elevato di tutela degli interessi pubblici in materia di salute, sicurezza e diritti fondamentali, è opportuno stabilire regole comuni per i sistemi di IA ad alto rischio. Tali regole dovrebbero essere coerenti con la Carta, non discriminatorie e in linea con gli impegni commerciali internazionali dell’Unione. Dovrebbero inoltre tenere conto della dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale e degli orientamenti etici per un’IA affidabile del gruppo di esperti ad alto livello sull’intelligenza artificiale (AI HLEG).”
Altro esempio che mi lascia interdetto è:
“art. 9) ….. Il presente regolamento dovrebbe lasciare impregiudicate le disposizioni volte a migliorare le condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali di cui alla direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali. Inoltre, il presente regolamento mira a rafforzare l’efficacia di tali diritti e mezzi di ricorso esistenti definendo requisiti e obblighi specifici, anche per quanto riguarda la trasparenza, la documentazione tecnica e la conservazione delle registrazioni dei sistemi di IA. Oltre a ciò, gli obblighi imposti a vari operatori coinvolti nella catena del valore dell’IA a norma del presente regolamento dovrebbero applicarsi senza pregiudizio del diritto nazionale, in conformità del diritto dell’Unione, e avere l’effetto di limitare l’uso di determinati sistemi di IA qualora tale diritto non rientri nell’ambito di applicazione del presente regolamento o persegua obiettivi legittimi di interesse pubblico diversi da quelli perseguiti dal presente regolamento. Ad esempio, il presente regolamento non dovrebbe incidere sulla normativa nazionale in materia di lavoro e sulla normativa in materia di protezione dei minori, ossia le persone di età inferiore ai 18 anni, tenendo conto del commento generale n. 25 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (2021) sui diritti dei minori in relazione all’ambiente digitale, nella misura in cui esse non riguardino in modo specifico i sistemi di IA e perseguano altri obiettivi legittimi di interesse pubblico.”
Sinceramente, non capisco cosa stanno regolamentando. Aspetto di essere illuminato dai lavori del G7, dove, oltre agli esperti del Governo Italiano, è stato invitato persino Papa Francesco.
Con questo approccio i giganti mondiali del software la faranno da padroni. Essi stanno predisponendo l’occupazione dei mercati con i loro strumenti di Intelligenza Artificiale Generativa.
Troppi ne parlano, pochi la conoscono! Per prima cosa andrebbe specificato il tipo di AI Generativa di cui si parla, prima di parlare di pericoli:
- L’Intelligenza Artificiale Ristretta è un tipo specifico di AI in cui una creazione tecnologica esegue molto bene un compito strettamente ben definito.
- L’Intelligenza Artificiale Generale consente alle macchine di applicare conoscenze e competenze a varie funzioni in più contesti. E’ su questo tipo che sorgono tante perplessità.
Molti degli attuali strumenti di AI riguardano l’AI Ristretta, mentre sull’AI Generale esistono forti dubbi, a vari livelli, fino alla richiesta di proibirne l’utilizzo in certi contesti.
Queste distinzioni non si capiscono se non si conosce come effettivamente funzionano i tool di Intelligenza Artificiale. In realtà, anche se sofisticati, sono dei programmi per elaboratori, quindi sono strumenti e non esseri pensanti, in grado di prendere proprie decisioni.
Cerchiamo di comprendere cosa è l’AI Generativa, senza trasformarci in tifosi favorevoli o contrari.
“L’Intelligenza Artificiale è qualsiasi tecnologia informatica in grado di risolvere problemi complessi che normalmente verrebbero attribuiti agli esseri umani e agli animali”.
Le ultime applicazioni AI di cui tutti parlano, come l’Intelligenza Artificiale Generativa, si basano su tecniche di Machine Learning e Deep Learning.
Il vero pericolo risiede nell’Apprendimento Profondo (Deep Learning) dove un sotto campo, mentre si arricchisce di nuove esperienze, può fornire risultati diversi da quelli precedenti proprio per effetto delle nuove esperienze. L’AI Generativa non dà risposte esaustive, ma le più probabili in base al contenuto della banca dati che consulta, incluso le esperienze più recenti. In questo modo l’Apprendimento Profondo integra le nuove esperienze nella banca dati con il rischio di dare risposte fuorvianti o non coerenti e comunque sempre diverse.
Ad esempio, se consideriamo la profilazione che praticano gli strumenti di AI più sofisticati, siamo certi che due quesiti formulati nello stesso momento da due utenti, non necessariamente riceveranno la stessa risposta.
In definitiva, un’applicazione AI è un insieme di programmi nidificati che le nuove figure professionali dovranno saper definire e utilizzare, a patto che ricevano delle precise indicazioni: i soliti requisiti delle applicazioni.
Se ci affidiamo a programmi generici, anche le risposte saranno generiche. Niente di nuovo sotto il sole!
Queste importanti considerazioni devono essere chiare a chi dovrà cimentarsi con l’Intelligenza Artificiale nel prossimo futuro. Dico “dovrà” anche se l’AI è già tra noi e la stiamo utilizzando molto più di quello che possiamo immaginare. Forse è meglio capirla, piuttosto che parlarne a vanvera!
Finché si tratta di AI Ristretta non ci dovrebbero essere problemi. Una Black Box con un compito specifico non potrà mai tradirci, mentre il rischio è più evidente nelle applicazioni di AI Generale.
Le competenze o conoscenze da acquisire al più presto sono:
- Cosa sono i modelli di intelligenza artificiale?
- Quali opportunità offre l’Intelligenza Artificiale?
- Quali sono i fondamenti del Machine Learning?
- Quali sono i fondamenti del Deep Learning?
- Quale sarà l’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul lavoro?
- Quali sono i concetti chiave dell’Intelligenza Artificiale?
- Quali saranno le applicazioni comuni di Intelligenza Artificiale?
- Quali sono le fasi di un Progetto di Intelligenza Artificiale?
- Quali sono i problemi di sicurezza dell’Intelligenza Artificiale?
- Qual è il vero potere dell’Intelligenza Artificiale?
- Come funzionano Machine Learning e Deep Learning?
- Quale impatto avrà l’Intelligenza Artificiale sull’occupazione?
Un progetto di AI si appoggia su grandi masse di dati (Big Data) da sedimentare in fasi successive: analisi, raccolta, pulizia, esplorazione, modellazione, valutazione del modello, interpretazione del modello, produzione e manutenzione del sistema.
Lasciamo a religiosi e politici, il dibattito sull’etica dei produttori di strumenti di AI, ma ricordiamoci che gli strumenti non devono sostituire l’uomo ma solo aiutarlo a fare prima e meglio.
L’Intelligenza Artificiale non avrà mai potere decisionale o libero arbitrio, ma continuerà a simulare il comportamento umano e purtroppo in certi casi potrà apparire anche migliore dell’essere umano.
Cosa fare?
Le aziende hanno bisogno di specialisti di Intelligenza Artificiale e esperti della scienza dei dati per sviluppare e implementare le proprie strategie. Molte professioni richiedono ora competenze di analisi dati e questa tendenza aumenterà nei prossimi anni. L’Intelligenza Artificiale va conosciuta in tutti i suoi aspetti, anche se lo sviluppo delle applicazioni sarà affidato agli esperti.
A questo proposito abbiamo messo a punto uno speciale
Corso sull’Intelligenza Artificiale Generativa
consentendo anche di certificare le competenze acquisite tramite l’Organismo di Certificazione CertiProf.
Il corso è disponibile in due lingue: Inglese e Italiano, mentre l’esame di certificazione è soltanto in Inglese.
L’esame consiste in 40 domande, non tecniche, e si supera con l’80% di risposte corrette, con possibilità di un secondo tentativo.
Per chi desidera fare un’esperienza tecnica sull’Intelligenza Artificiale posso suggerire i seguenti corsi:
- Intelligenza Artificiale base (CAIPC)
- Esperto di Intelligenza Artificiale (CAIEC)
Vito Madaio
Regole: Lettura del PMBOK 7th
La lettura del PMBOK 7th diventa molto più agevole per la maggiore brevità del testo e per la maggiore chiarezza dell’esposizione. Comunque, per rendersene conto bisogna sfogliare il testo e soffermarsi sugli argomenti di maggiore rilievo.
Lo abbiamo fatto per voi, trasferendo in una presentazione tutti i contenuti significativi del PMBOK 7th in lingua Italiana.
Gli studenti dei corsi PMI – PMP-Prep e PMI – CAPM-Prep potranno consultare questo elaborato nell’ambito del loro piano di studio da:
Questa lettura facilitata, non esclude che si debba avere anche una propria copia del PMBOK, scaricabile gratuitamente da PMI.org, se si è membri.
Iniziative: Servizi di Formazione
Suggeriamo i nostri corsi in “Auto Apprendimento” per beneficiare della nostra esperienza maturata in oltre 20 anni e studiare quando e dove si vuole.