Chi può dire di essere un Technical Program Manager?

E’ facile assumere il ruolo di “Program Manager“, ma quanti hanno realmente le competenza per farlo? Un buon Program Manager dovrebbe avere anche qualche competenze tecnica, non solo politica. Alcuni Program Manager non vanno oltre il coordinamento, restando in balia dei tecnici e spesso rappresentandoli anche molto male.

Program Management

Ruolo del Technical Program Manager

Figura professionale molto delicata in quanto NON è facile diventarlo seriamente.

In passato, quando occorreva un coordinatore su un cliente importante, si nominava “ACCOUNT MANAGER” il primo professionista disponibile, a prescindere dalle sue competenze tecniche, giustificandolo con il fatto che fosse una figura manageriale per tenere le relazioni con i referenti del cliente e con il gruppo di lavoro.

Spesso, su un “Large System” operavano diversi gruppi di consulenti esterni, riassumibili in:

  • Supporto Sistemistico – responsabili del funzionamento del Sistema Operativo.
  • Sviluppatori Applicativi – responsabili dello sviluppo di nuove applicazioni
  • Supporto Applicativo – responsabili della manutenzione delle applicazioni in produzione
  • Supporto Reti TLC – responsabili della rete di comunicazione con le periferie
  • Manutenzione Hardware – Tecnici di manutenzione e installazione sistemi hardware
  • Manutenzione Software – Tecnici di manutenzione dei Sistemi Operativi.

Questi team, a volte, anche più di 30 persone, venivano rappresentati presso il cliente dall’ACCOUNT MANAGER, il quale doveva avere un buon bagaglio tecnico per dialogare con efficacia con specialisti  e referenti del cliente.

Il compito principale dell’ACCOUNT MANAGER era giustificare gli interventi nelle varie aree, armonizzando le attività dei team con le esigenze del cliente.

Simile ad un direttore di orchestra, l’ACCOUNT guidava tutti i  tecnici, paragonabili ai vari strumentisti di un’orchestra, per ottenere il meglio da ognuno, anche se non necessariamente doveva conoscere tecnicamente il lavoro di ognuno.

Oggi la stessa orchestrazione è molto più necessaria a causa dell’accelerazione dei cambiamenti, la competizione sui mercati e la necessità della continuità operativa dei sistemi online H24.

L’evoluzione naturale della figura dell’ACCOUNT MANAGER è senz’altro la nuova figura del  “TECHNICAL PROGRAM MANAGER (TPM)“.

Nelle aziende di successo, il Technical Program Manager è colui che guida   professionisti organizzati in gruppi interfunzionali che possono occuparsi di hardware, di software, di reti, di sicurezza, etc., tutti chiamati a contribuire allo sviluppo di un prodotto dal suo concepimento al suo lancio.

Il TPM guida disegno e sviluppo del prodotti per garantire che essi siano di alta qualità e che rispettino le date di consegna e i limiti di costi.

Oltre alle competenze di Project Management, il TPM deve possedere buone capacità tecniche ed un alto senso di proprietà del prodotto che sta creando, compreso il successivo supporto. Anche dove avrà bisogno del supporto specialistico di Ingegneri  del settore, deve sempre sapersi muovere nella gestione di problemi complessi o conflitti che possono sorgere, oltre a saper comunicare con chiarezza con tutti: team dei progetti sottostanti, esperti e alto management.

Di solito, un Technical Program Manager (TPM) è responsabile del rilascio di qualcosa di importante in un tempo accettabile ad un certo livello di qualità. Le sue responsabilità possono comprendere:

  • Guidare più gruppi di sviluppo.
  • Guidare uno o più team nel lancio dei dispositivi realizzati.
  • Guidare gli Sprint Agile raccogliendo e valutando requisiti di alto livello dal product manager.
  • Impostare l’architettura necessaria con i vari team che erogheranno il servizio, ad applicazione realizzata.
  • Gestire e guidare i team nel soddisfare i KPI di loro competenza.
  • Gestire eventuali escalation di problemi da risolvere.
  • Rimuovere ostacoli nel raggiungimento di obiettivi.
  • Gestire la comunicazione verso tutti.
  • Gestire le interdipendenze dei team, facendo rispettare le date di consegna.
  • Assumere alti rischi in programmi di grande visibilità.
  • Gestire programmi che comprendono una moltitudine di team.

In realtà, se facciamo il parallelo con l’ACCOUNT di un tempo, a parte le nuove tecnologie, non è cambiato proprio niente. Il TPM deve contribuire allo sviluppo di un’applicazione sotto tutti i punti di vista:

  • raccolta dei requisiti,
  • analisi dei requisiti,
  • disegno della soluzione,
  • test unitario,
  • test di sistema integrato,
  • passaggio in produzione.

In questo percorso il TPM deve saper superare tutti gli ostacoli che possono provenire da qualsiasi fonte, compreso il fuoco amico.

L’esperienza e la competenza tecnica mettono al sicuro le sorti del Program Manager il quale per avere successo deve diventare un Leader. Forse un “Servant Leader“. E qui subentrano le capacità interpersonali nel farsi accettare dai team per le sue competenze e non per posizione di potere. Un Manager che dà solo ordini non può avere successo, invece deve creare un ambiente collaborativo dove le persone hanno piacere a contribuire  allo sviluppo delle deliverable che daranno i benefici attesi dall’intera organizzazione.

Ciò che aiuta un buon “Technical Program Manager”  è la conoscenza delle discipline emergenti. Ad esempio, oltre all’esperienza sul campo, una buona conoscenza della filosofia DevOps, Agile, TOGAF e del Project Management in genere  gli consente di governare i rapporti che un programma complesso può generare. Con questo non intendo dire che un Technical Program Manager deve essere specialista in ogni campo, ma che deve dominare tutti gli aspetti di un programma, proprio come il direttore di orchestra con i suoi musicisti.

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