Olio di Oliva

Raccolta: Come nasce un’Oliva

Come nasce una Oliva per produrre l’Olio di Oliva  (EVO)

Spremitura delle Olive

Ogni anno, il miracolo della produzione dell’olio di oliva dipende da quantità e qualità delle olive che le piante riescono a donarci per la calura estiva e la rigidità dell’inverno.

Ma come si formano e crescono le olive?

Il coltivatore contribuisce con l’aratura e la concimazione del terreno, la potatura delle piante, la pulizia dalle erbacce, l’innaffiamento ove possibile, con la speranza di ottenere un buon raccolto: tante drupe sane (sincere).

La raccolta delle olive è faticosa, ma dà tanta soddisfazione se si produce la giusta quantità di olio di qualità dal valore inestimabile rispetto a quello che si incontra nel  mercato della grande distribuzione.

Fortunatamente, i piccoli produttori hanno la certezza della genuinità del proprio prodotto in  base ai trattamenti effettuati. Per essere produttivo, l’ulivo ha bisogno di clima mite e inverni piovosi, poco freddi.

La quantità dell’olio prodotto dipende dalla varietà di piante di olivo e dalla quantità di olive prodotte dipendente dal processo di impollinazione favorito dal vento e dalle piogge invernali.

L’ulivo è soggetto all’alternanza di produzione dovuta all’incontro tra la parte femminile dei fiori e il polline compatibile (allegagione).

Gli esperti parlano di “impollinazione assistita” se si cura il posizionamento delle differenti varietà di piante, alle distanze fra loro e ai tempi di fioritura di ognuna.

Il fiore dell’olivo dispone dell’organo sessuale femminile che si sviluppa per primo e dell’organo sessuale maschile che si sviluppa dopo qualche giorno.

Fiore di Ulivo

Poiché molte varietà sono auto-incompatibili, gli uliveti combinano varietà di ulivi inter-compatibili fra loro, per favorire la fecondazione reciproca.

Tipi di fecondazione dell’ulivo

Esistono due tipi di fecondazione dell’ulivo:

  1. Auto-compatibile – la pianta feconda i propri fiori con il proprio polline.
  2. Auto-incompatibile – la pianta ha bisogno del polline di un’altra varietà.

La varietà auto-compatibile sfrutta anche l’impollinazione incrociata di gameti provenienti da altre varietà di piante.  I due tipi di fecondazione possono coesistere come nella varietà Frantoio.

In genere, l’ulivo predilige la fecondazione incrociata, poiché offre migliori capacità di adattamento e sopravvivenza. Gli agronomi  stanno catalogando le varietà  di ulivi in due gruppi genetici: G1 e G2, dove le varietà di uno stesso gruppo non si fecondano fra loro; mentre è favorita l’impollinazione tra varietà di gruppi differenti.

Purtroppo, non tutte le varietà sono state già catalogate.

Ad esempio, troviamo le seguenti varietà nel:

  • Gruppo G1: moraiola, leccino, frantoio, leccio del corno, orbetana, pocciolo.
  • Gruppo G2: pendolino, raio, borgiona, canino, maurino, itrana, piangente.

Ad esempio, la varietà “piangente” impollina bene il “leccio del corno”.

Per realizzare le funzioni riproduttive il polline ha bisogno di molte sostanze e se la pianta è stressata per carenze idriche, termiche o nutrizionali produce polline scadente perché tende a difendersi, anziché cedere energie al polline.

Il polline viene trasportato dal vento e quando raggiunge lo stigma del fiore di un’altra varietà di pianta, se è uguale al proprio (self) viene subito abbandonato; se è ritenuto incrociabile (cross), lo stigma del fiore ricevente fornisce al polline l’acqua necessaria per germinare (Lo stigma è una struttura del fiore privo di epidermide, spugnoso, ricoperto di liquido vischioso per trattenere i granuli di polline catturati).

Germinazione del polline

“La germinazione del polline consiste nell’emissione del tubetto pollinico che, allungandosi, penetra nello stigma, scende attraverso lo stilo portando con sé le due cellule spermatiche all’interno dell’ovario. Una di esse andrà a fondersi con la cellula uovo posta nel sacco embrionale ubicato all’interno dell’ovulo, dando origine allo zigote diploide, prima cellula del nuovo individuo che, moltiplicandosi per mitosi, si evolverà in embrione (nuova piantina in miniatura). L’altra cellula spermatica di origine pollinica andrà a fecondare l’altra cellula bi-nucleata posta al centro del sacco embrionale formando l’endosperma, che servirà come riserva nutritiva per l’embrione. L’embrione e l’endosperma saranno avvolti da involucri protettivi chiamati tegumenti, tutti e tre questi organi comporranno il seme a sua volta protetto dal nòcciolo (endocarpo). In definitiva l’ovulo si evolverà in seme, e l’ovario in tutto ciò che è attorno al seme, ovvero le altre parti del frutto.”  (fonte:  https://olivonews.it/impollinare-gli-olivi/), spunti tratti da Istituto per la Bioeconomia del Cnr e Università di Siena.

Come si può constatare, anche gli olivi generano con un rapporto sessuale.

Raccogliendo le drupe di ogni pianta, bisogna pensare agli incroci avvenuti tra fiori e polline, compresi quelli di tipo auto-compatibili, ossia ermafroditi!

Dopo il raccolto vi farò sapere di qualità, quantità e valore (prezzo).