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Newsletter: 5 Maggio 2021
EDITORIALE: Sempre più Project Management
Assistiamo all’assalto alla diligenza per accaparrarsi i fondi europei, con la prospettiva di indebitare le generazioni future. La pandemia, trasformata in grande business, ci regala uno spettacolo nauseante, amplificato dai mass media allineati.
Il momento è difficile, ma non impossibile: Il mondo corre veloce, per cui non c’è più tempo da perdere! Anche la disciplina del Project Management si allinea alle nuove esigenze di velocità, agilità e ricerca del valore.
Uno dei primi concetti diffusi con la nuova versione del corso PMP-Prep Light è proprio la velocità ottenibile con gli approcci Agile, vista come necessità del leone e la gazzella in una savana:
- Il Leone e la Gazzella
- Ogni Giorno, in Africa, si svegliano un leone ed una gazzella.
- Il leone sa che deve correre più veloce della gazzella, altrimenti morirà di fame.
- La gazzella sa che deve correre più veloce del leone, altrimenti sarà mangiata.
- Che tu sia leone o gazzella, appena sveglio, comincia a correre!
Il PMI (Project Management Institute) – organismo leader della cultura del Project Management da oltre 50 anni ci invita a fare presto ad allineare le nostre competenze per governare il cambiamento in atto.
Oltre ai classici processi di Project Management è necessario aver cura:
- della gestione delle persone,
- degli obiettivi di business e
- della creazione di valore.
Perché continuare un progetto se non dà benefici?
La Svolta del PMI: 2021
Nel 2020, il PMI ha azzerato il programma dei così detti REP (Registered Education Provider), avviando il programma degli ATP (Authorized Training Partner) – organizzazioni abilitate ad offrire formazione per il NUOVO ESAME PMP® e la “Disciplined Agile“.
Con l’azzeramento dei REP, le scuole private come PMTSI, possono continuare a fornire formazione per la certificazione PMP®, senza necessariamente entrare nel programma dei PMI- ATP, rilasciando l’attestato delle contact hours come scuola privata, accettato dal PMI come specificato nel PMP Handbook.
Questa facoltà consente di continuare ad offrire la nostra formazione di base, consolidata in oltre 15 anni di esperienza (TenStep Italia => PMTSI). Intanto, ho conseguito anche la qualifica di PMP INSTRUCTOR® attraverso un PMI-ATP, come previsto dal PMI stesso.
Con l’occasione è nata una nuova partnership con il PMI-ATP #4720, Certification Education Providers LLP di Varun Anand (EduHubSpot).
Con questa collaborazione, aggiungiamo all’offerta PMTSI un potente simulatore di esame PMP® con migliaia di nuove domande e soprattutto l’unicità delle soluzioni in video-presentazioni.
Per questo, abbiamo formulato una nuova offerta di formazione per la certificazione PMP® con tre soluzioni crescenti: Bronze, Silver, Gold.
- Bronze – corso autodidatta in Italiano e Contact Hours di PMTSI
- Silver – Bronze più un potente simulatore di esame di EduHupSpot
- Gold – Silver + Student material PMI e Contact Hours di PMI-ATP.
Le tre soluzioni soddisferanno tutte le esigenze di budget e di garanzia di successo, per qualsiasi tipo di studente o azienda.
Quotazioni e contenuti nuova offerta PMP-Prep Light
Che tu sia Leone o Gazzella, scegli e iscriviti subito!
Buon Lavoro.
Vito Madaio
+39-348-3974474
vitomadaio@pmtsi.com https://www.PMTSI.com
REGOLE: Recovery Plan e Project Management
Scorrendo l’ultima versione del “Recovery Plan”, con meraviglia, in ben 327 pagine, “Project Management” appare “UNA SOLA VOLTA“, con l’esattezza in. “Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud” con ” … In una logica di vera e propria “migration as a service” si aiuteranno le amministrazioni nella fase di analisi tecnica e di definizione delle priorità, con risorse specializzate nella gestione amministrativa, nella contrattazione del supporto tecnico esterno necessario all’attuazione e nell’attività complessiva di project management per tutta la durata della trasformazione.”
L’assenza del “project management” in un documento propositivo come il “Recovery Plan” mostra la totale mancanza di cultura della “Gestione Progetti“.
Il documento dal titolo roboante: “Piano nazionale di ripresa e resilienza” parte bene, almeno nella premessa, ma poi non definisce gli obiettivi di alto livello come ci si aspetterebbe da un normale “Project Charter“. La concentrazione è sulla suddivisione del budget teoricamente disponibile. Senza una chiara definizione dello “SCOPE” del Programma, si fa fatica a comprendere lo sviluppo delle sei missioni del piano:
- digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura – per € 50,07 miliardi
- rivoluzione verde e transizione ecologica – per € 69,96 miliardi
- infrastrutture per una mobilità sostenibile – per € 31,46 miliardi
- istruzione e ricerca – per € 33,81 miliardi
- inclusione e coesione – per € 29,62 miliardi
- salute – per € 20,22 miliardi.
Per complessivi € 235,14 Miliardi: 68,9 in sovvenzioni e 122,6 in prestiti. In premessa, si dichiara che il governo intende attuare quattro importanti riforme di contesto:
- pubblica amministrazione,
- giustizia,
- semplificazione della legislazione e
- promozione della concorrenza.
Poi, il documento si concentra sulla Governance definendo “uno schema di governance del Piano che prevede una struttura di coordinamento centrale presso il Ministero dell’economia. Questa struttura supervisiona l’attuazione del Piano ed è responsabile dell’invio delle richieste di pagamento alla Commissione europea, invio che è subordinato al raggiungimento degli obiettivi previsti. Accanto a questa struttura di coordinamento, agiscono strutture di valutazione e di controllo. Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme e inviano i loro rendiconti alla struttura di coordinamento centrale. Il Governo costituirà anche delle task force locali che possano aiutare le amministrazioni territoriali a migliorare la loro capacità di investimento e a semplificare le procedure.”
Non si accenna minimamente alle competenze di project management necessarie per gestire un portfolio progetti per tanti miliardi, mentre seguono una serie di slogan politici che promettono le soluzioni a tutti i disastri degli ultimi 30 anni.
Si promettono strategie da definire, senza accennare alla relazione tra le somme allocate con le opere da realizzare. “.. parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del Paese. Il Governo intende aggiornare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile; ambiente e clima; idrogeno; automotive; filiera della salute. L’Italia deve combinare immaginazione, capacità progettuale e concretezza, per consegnare alle prossime generazioni un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale.”
Belle promesse, ma perché inserirle in un “Piano di Recupero”?
Anche il Programma Next Generation EU (NGEU) intende promuovere una robusta ripresa dell’economia europea all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere. Il Regolamento RRF enuncia le sei grandi aree di intervento (pilastri) sui quali i PNRR si dovranno focalizzare:
- Transizione verde;
- Trasformazione digitale;
- Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva;
- Coesione sociale e territoriale;
- Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale;
- Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani.
Conclusione: “Lo sforzo di rilancio dell’Italia delineato dal presente Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.”
Obiettivi Piano Italiano
Il documento, sempre in linguaggio politichese, accenna ai 16 componenti per singola missione:
- N. 3 per Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
- N. 4 per Rivoluzione verde e transizione ecologica
- N. 2 per Infrastrutture per una mobilità sostenibile
- N. 2 per Istruzione e ricerca
- N. 3 per Inclusione e coesione
- N. 2 per Salute
Tutte le iniziative del Piano seguono precise milestone di attuazione, con orizzonti differenti nell’arco temporale 2021-2026, ma non ci sono descrizioni aldilà del budget allocato.
Quali sono le “Precise Milestone di Attuazione“?
Forse, un esempio di milestone vuole essere: “Le esperienze e competenze maturate nelle attività di supporto tecnico alle amministrazioni per l’attuazione del PNRR potranno essere valorizzate ai fini assunzionali, in relazione al raggiungimento di milestone e target collegati ai singoli progetti, previa specifica procedura di selezione. Ciò potrà avvenire al di fuori delle risorse del PNRR nell’ambito del naturale turnover della PA previsto a spesa costante per i prossimi anni.
L’esperienza e le competenze maturate in questo contesto potranno essere successivamente valorizzate a fini assunzionali, anche in relazione agli obiettivi conseguiti. A questo investimento si accompagnano le riforme mirate a rilanciare e migliorare le procedure di selezione per i dipendenti pubblici.”
Ecco un’altra promessa slogan:
“Nel pianificare e realizzare la transizione, il governo intende assicurarsi che questa:
- avvenga in modo equo e inclusivo,
- contribuisca a ridurre il divario Nord-Sud, e
- abbia adeguate politiche di formazione.
Vuole valorizzare la filiera italiana nei settori dell’agricoltura e dell’alimentare e migliorare le conoscenze dei cittadini riguardo alle sfide e alle opportunità offerte dalla transizione. In particolare, il Piano vuole favorire la formazione, la divulgazione, e più in generale lo sviluppo di una cultura dell’ambiente che permei tutti i comportamenti della popolazione.” Chiaro, no?
Project Manager secondo la UNI 11648
Scorrendo il PNRR si incontrano altri buoni propositi in materia di appalti pubblici:
Semplificazione in materia di contratti pubblici – Obiettivo: “La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni è obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia: entrambi aspetti essenziali per la ripresa a seguito della diffusione del contagio da Covid-19. Tale semplificazione deve avere a oggetto non solo la fase di affidamento, ma anche quelle di pianificazione programmazione e progettazione.”
In attesa di queste semplificazioni, diventa sempre più evidente che l’incarico di RUP o di assistente al RUP sia destinato a chi possiede le giuste competenze di Project Management (Nuovi progetti da impostare, eseguire, monitorare e controllare), certificate da un Organismo di Certificazione riconosciuto da Accredia.
Per questo motivo, Abbiamo rivisto il corso per la Certificazione da Project Manager secondo la norma UNI 11648.
E’ importante conseguire questa certificazione, visti gli effetti della pandemia e la necessità di persone qualificate e certificate per partecipare alla ripresa.
A Dicembre 2020, ISO ha pubblicato il nuovo Standard di Project Management, ISO 21502:2020 che sostituisce il precedente ISO 21500:2012. Le attuali certificazioni da Project Manager si basano sul precedente Standard, in attesa dell’adeguamento da parte di UNI e Accredia.
In questo periodo di transizione consigliamo di preparare il proprio esame studiando entrambi gli Standard, anche per comprenderne l’evoluzione. Per questo, abbiamo predisposto un nuovo modulo di studio che descrive in dettaglio i contenuti del nuovo Standard ISO 21502:2020.
Se lavori per la Pubblica Amministrazione considera il corso per ottenere la certificazione con il nostro supporto:
Certificazione da Project Manager
secondo le Norme UNI 11648 e 11506
INIZIATIVE: Corso a Distanza Confermato
Preparazione Certificazioni CBAP® – CCBA® – ECBA™
24, 25, 26, 27 Maggio 2021
Corso a distanza in 24 ore su 4 giorni a soli € 900,00 + IVA a partecipante, con sconto del 10% per partecipazioni multiple.
Ultime Segnalazioni:
Due corsi autodidatti molto importanti per i rapidi cambiamenti in corso:
- TOGAF Foundation – Corso autodidatta per preparare l’esame di certificazione TOGAF Foundation, in piena autonomia, secondo lo Standard 9.2 di The Open Group.
- Certificazione DevOps Foundation – in Self-Stuy – Potrai seguire il nostro percorso formativo in piena autonomia e poi sostenere l’esame con uno degli organismi di certificazione di tuo gradimento.