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Annuncio Corso sui Fondamentali OKR

(Relazione con  COP28 2023 di Dubai)

Gli OKR (Objectives and Key Results) è una metodologia per definire obiettivi ambiziosi(O) da tradurre in risultati chiave (KR) significativi, misurabili ciclicamente fino al raggiungimento dell’obiettivo. La COP28 di Dubai è un ottimo esempio di applicazione della metodologia, a prescindere dai risultati chiave tutti ancora da fissare nell’ambito  degli abitanti del pianeta Terra.

In questi giorni, annunciamo un corso di formazione sui Fondamentali della Metodologia OKR, completamente in lingua Italiana,  per apprendere come arrivare al successo con questo metodo.

“Con queste conoscenze potrai ottenere anche una certificazione delle competenze acquisiti attraverso CertiProf o Coursera

        Certificazione OKR di Cursera

Definizione di OKR

OKR sta per Obiettivi e Risultati Chiave, una metodologia collaborativa di definizione degli obiettivi utilizzata per fissare obiettivi stimolanti e ambiziosi da tradurre in risultati misurabili.
–Il modo in cui tener traccia dei progressi, creare allineamento e incoraggiare il coinvolgimento su obiettivi misurabili

Gli OKR funzionano allo stesso modo a qualsiasi livello aziendale  e settore come:  operazioni d’ufficio, ingegneria del software, organizzazioni non profit o altro, compreso obiettivi personali.

La scelta di adottare la metodologia OKR deve essere fatta dal top management in qualsiasi tipo organizzazione. Una iniziativa dal basso ha pochissime probabilità di successo.

Sulla COP28 2023 di Dubai

La COP28 è stata la ventottesima riunione mondiale (Conference of Parties)  che ha visto la partecipazione di ben 128 paesi, i quali alla fine hanno approvato all’unanimità la relazione finale, mettendo nero su bianco gli obiettivi discussi e ritenuti opportuni. In sostanza, hanno presentato al mondo una sorta di linee guida per contenere le emissioni nette entro il 2050.

Ovviamente, ci sono state polemiche sul linguaggio della relazione, importantissimo quando si parla di Obiettivi OKR. As esempio, è stata abbandonata la dicitura “phasing out“, eliminazione graduale dei prodotti petroliferi, sostituendola con “Transition Away From Planet-Warming Fossil Fuels“, transizione graduale  dall’utilizzo dei prodotti petroliferi. In sostanza, anziché proporre con determinazione l’abbandono del petrolio, è stato trovato il compromesso sulla parola “transizione“. Tipica negoziazione necessaria in qualsiasi riunione di definizione degli Obiettivi con il metodo OKR.

Non bisogna stupirsi della resistenza dei petrolieri, tra cui il presidente della COP28 stessa, i quali pur accettando la parola “transizione” ci potranno riservare altre sorprese da qui al 2050. In realtà  bisogna passare dalle parole ai fatti.

La riunione COP28, simile ad una riunione aziendale, o tra partner, aveva lo scopo di definire gli obiettivi per salvare il pianeta dal riscaldamento globale causato da più fattori e comportamenti diversi. Ovviamente, gli interessi dei 128 partecipanti erano differenti e, spesso, molto conflittuali: Alcuni piccoli stati segnalavano la scomparsa delle loro isole se non si riduce presto il riscaldamento globale, altri difendevano la necessità dei loro prodotti petroliferi, se non vogliamo tornare all’era delle caverne.

Discorsi terribili, ma reali. Questo esempio, con tutti i risvolti propagandistici di ognuno, dimostra che stabilire obiettivi significativi e ambiziosi non è poi così facile.

Purtroppo, sulla definizione di questi obiettivi bisogna continuare a tornarci fino al 2050, anche se è stato fatto già 28 volte. Se non ci si mette d’accordo sugli Obiettivi, come si fa a pianificare le azioni per arrivare ai risultati chiave attesi? Da questo punto di vista, la COP28 è stata cauta, limitandosi a riconfermare gli Obiettivi dell’accordo di Parigi de 2015.

Accordo di Parigi sul cambiamento climatico

Gli Obiettivi  del 2015 rivisti e confermati sono:

  1. Triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramenti dell’efficienza energetica  entro il 2030.
  2. Accelerare gli sforzi verso l’eliminazione graduale dell’energia prodotta dal carbone.
  3. Accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero o basse emissioni di carbonio ben prima o entro la metà del secolo.
  4. Abbandonare (transition away) i combustibili fossili nei sistemi energetici in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere emissioni zero entro il 2050.
  5. Accelerare le tecnologie a zero e basse emissioni, tra cui le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, in particolare nei settori difficili da abbattere e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio.
  6. Abbattere le emissioni diverse dalla CO2 a livello globale, comprese in particolare le emissioni di metano, entro il 2030.
  7. Accelerare la riduzione delle emissioni derivanti  dal trasporto stradale impiegando varie modalità, anche attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a zero e basse emissioni.
  8. Eliminare i sussidi inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o le semplici transizioni.

Passare dalle parole ai fatti

Gli Obiettivi, per la metodologia OKR devono essere ambiziosi,  cioè: significativi, concreti, orientati all’azione e ispiranti.

Poi però si deve passare dagli “Obiettivi” alle “Azioni”, cioè dal “cosa” al “come“, definendo dei “Key Results” per ogni Obiettivo, i quali devono essere: specifici e limitati nel tempo, aggressivi ma realistici, misurabili e verificabili.

La definizione immediata dei Risultati Chiave è l’impegno preso dai 128 paesi con l’approvazione all’unanimità della relazione finale della COP28 2023 di Dubai.

Quanti e quali stati si ricorderanno di farlo?

In fondo, si tratta di definire e avviare progetti di rimozione delle cause del riscaldamento climatico.

Molti sono bravi a suggerire cosa dovrebbero fare gli altri, dimenticando quello che dovrebbero fare a casa propria.

Approccio OKR

Il modello base è molto semplice

Raggiungerò questo [obiettivo] misurato dal [risultato chiave]

Bisogna puntare sempre ad obiettivi ambiziosi, cioè pensare in grande.  Almeno uno dei KR deve essere un risultato ambizioso, altrimenti si cade nel lavoro di routine. Bisogna definire obiettivi volutamente impegnativi, senza necessariamente la certezza di raggiungerli.

“Se ti dai un obiettivo pazzo ed ambizioso e lo manchi, tu otterrai ancora qualcosa di notevole”

OKR-Obiettivi-Ambiziosi

OKR per perseguire uno scopo

Senza  trascurare  la realtà, cercare solo di definire lo scenario migliore. Esempio- scenario migliore per la crisi climatica: “Il mondo dovrà raggiungere zero  emissioni di carbonio entro il 2050 e arrivare  a metà strada entro il 2030, rimuovendo 59 giga tonnellate di emissioni di carbonio all’anno.

John Doerr 10-step for climate change

John Doerr, il principale diffusore della metodologia OKR, ha anche formulato un esercizio sul cambiamento climatico, proponendo un piano in 10 mosse:

  1. Electrify transportation
  2. Decarbonize the grid
  3. Fix our food system
  4. Protect nature
  5. Clean up industry
  6. Remove carbon
  7. Win Politics and policy
  8. Turn Movement into actions
  9. Innovate
  10. Invest
 Questo esercizio viene spesso ripreso anche nel corso in lingua Italiana.  Esempio:

Il Risultato Chiave più ambizioso è  “riscaldamento non superiore a 1,5 gradi entro il 2050”. Questa è la migliore ipotesi, anche se non tutti gli scienziati ne sono convinti. L’obiettivo non è impossibile, ma è ambizioso. Di fronte a una sfida così enorme, gli obiettivi e i risultati chiave ci aiuteranno ad avvicinarci all’obiettivo e poiché sappiamo che è “ambizioso”, possiamo essere contenti lo stesso, se ci avviciniamo all’obiettivo senza raggiungerlo al 100%.

L’esercizio si sviluppa per passi successivi, esempio:

Scenario migliore: eliminazione di 59 giga tonnellate di carbonio all’anno.

Ma, da dove provengono quelle 59 giga tonnellate?

  • 21 giga tonnellate potrebbero essere tagliate dalla rete elettrica
  • 8  dall’industria,
  • 7 dall’agricoltura e
  • 7 dalla protezione delle nostre foreste e degli oceani, e
  • 6 tonnellate, elettrificando i trasporti
  • 10 rimaste nell’atmosfera  da rimuovere

Scendendo di livello, il piano appare sempre  più  attuabile/fattibile.

I livelli  inferiori, giustificano e rendono perseguibile ogni risultato chiave, esempio:  gli 8 giga dell’industria, potrebbero provenire dai trasporti, ma anche dal trasporto aereo.

A questo punto bisogna pianificare, in dettaglio, come arrivare  ai traguardi stabiliti, chiedendosi sempre:

  • Questa idea ci porta dove vogliamo andare? (senza riferimento a Totò)
  • È abbastanza realistica da giustificare il percorso che stiamo tentando?

Gli OKR aiutano a restare concentrati sull’obiettivo senza farsi distrarre dalle attività correnti. Bisogna restare focalizzati su obiettivi quantitativi, non sui sogni, ma sulle opportunità più  grandi e più fruttuose, evitando di affidarsi a deboli speranze, per arrivare a zero emissioni nel 2050.

A parte il parallelo con la COP28 di Dubai, questi sono le tipologie di esempi contenuti nel corso di formazione sui Fondamentali degli OKR, appena annunciato.

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Corso su Fondamentali degli OKR

Il nuovo corso di formazione, completamente in lingua Italiana, è disponibile per essere seguito in tre modalità:

  1. In Auto Apprendimento – accesso individuale per 6 mesi a tutto il materiale didattico compreso esercitazioni per l’eventuale esame di certificazione (non compreso).
  2. Corso in presenza –  presso le sedi dei clienti di tutta Italia, per almeno 5 partecipanti, max 20.
  3. Corso a distanza – per almeno 5 partecipanti, max 20.

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